CronacaCovid, la Fials scrive a Mattarella: «Le famiglie dei medici caduti hanno diritto a un riconoscimento»

Covid, Salerno, Fials, medici

Covid, la Fials scrive a Mattarella: «Le famiglie dei medici caduti hanno diritto a un riconoscimento»

Anche a Salerno il sindacato porta avanti tale iniziativa

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), venerdì 3 luglio 2020 09:48:45

Continua senza sosta la battaglia della Fials per vedere riconosciute le indennità alle famiglie di operatori sanitari che hanno subìto un lutto a seguito dell'emergenza Coronavirus. Secondo il sindacato, gli operatori in questione vanno assimilati ai soldati che perdono la vita sul campo di battaglia o ai caduti nello svolgimento delle proprie mansioni, in modo che sia lo Stato a farsi carico delle famiglie.

Anche a Salerno il sindacato porta avanti tale iniziativa. I dettagli del progetto sono stati presentati i in una conferenza stampa tenutasi all'ospedale di Salerno. All'incontro erano presenti il segretario provinciale Fials, Mario Polichetti, il segretario provinciale aggiunto, Armando Porcelli, e il segretario aziendale Vincenzo Caputo.

«Gli operatori sanitari che hanno perso la vita a causa del Covid sono come i caduti di guerra. Stiamo lavorando da tempo in questa direzione - ha affermato il dottor Polichetti - Abbiamo iniziato sin dallo scorso 29 marzo, in piena epidemia, inviando una richiesta precisa per il riconoscimento alle vittime di Covid al presidente della Repubblica, nonché al presidente del Consiglio, al ministro della Sanità e, per competenza territoriale, al governatore della Regione Campania. Il problema che affrontiamo è assimilare due fattispecie: il caduto di guerra e il caduto a causa del Covid nell'ambito della sanità».

Da Polichetti anche qualche osservazione sulla fase 3 all'ospedale di Salerno: «E' ripreso tutto in assoluta tranquillità e normalità. Dobbiamo dire che noi operatori siamo stati capaci di gestire in maniera precisa il momento critico dell'epidemia e adesso ci stiamo rimettendo al lavoro, anche per cercare di ridurre i tempi di attesa, soprattutto per le attività temporaneamente sospese nel periodo di piena dell'epidemia. Ci vorrebbero più risorse in termini di personale ma è stato già importantissimo ripartire in fretta».

Galleria Fotografica