CronacaDomani giornata di mobilitazione nazionale per la scuola pubblica, presidio anche a Salerno

Salerno, Piazza Cavour, protesta, scuola

Domani giornata di mobilitazione nazionale per la scuola pubblica, presidio anche a Salerno

A Salerno e in altre 60 piazze d'Italia, studenti insegnanti, personale ATA e genitori si mobiliteranno per chiedere la riapertura delle Scuole a Settembre in piena sicurezza

Inserito da (Maria Abate), mercoledì 24 giugno 2020 17:36:48

Domani, giovedì 25 giugno, la Giornata di Mobilitazione Nazionale per la Scuola Pubblica organizzata in Piazza Cavour dal Coordinamento Scuole Aperte Salerno. In contemporanea, in altre 60 piazze d'Italia, studenti insegnanti, personale ATA e genitori si mobiliteranno per chiedere la riapertura delle Scuole a Settembre in piena sicurezza.

Oggi non ci sono le condizioni per farlo: norme di sicurezza non rispettate, classi pollaio, carenze di organico. Per questo gli studenti di Salerno e provincia riempiranno Piazza Cavour di "zaini uniti contro la DAD".

«Dal MIUR e dai suoi esperti ci aspettavamo soluzioni: stanziamento di fondi extra e utilizzo dei fondi strutturali 2014-2020, assunzione di personale, riduzione del numero di alunni per classe, un'attenta valutazione del patrimonio immobiliare pubblico per l'individuazione di soluzioni tampone, ma nulla di tutto ciò è stato fatto!», ha detto il movimento politico Potere al Popolo!

«Dalla lettura della Bozza del Piano Scuola 2020-2021, a Settembre si prospetta il caos totale: classi spezzettate e suddivise in base al "livello" di conoscenze e per età diverse, lezioni di 40 minuti e materie accorpate, turnazioni, didattica mista cioè metà in presenza e metà a distanza, esternalizzazione di alcuni servizi. E ad aggravare il quadro, tutte le decisioni che riguardano questa riorganizzazione scolastica saranno lasciate in mano ai Presidi».

«Domani scenderemo in piazza per pretendere soluzioni concrete che non sviliscano il ruolo dei docenti e l'importanza dell'istruzione pubblica; per chiedere che la Scuola diventi una priorità nell'agenda politica del nostro Paese e per fare in modo che il Covid non diventi la scusa perfetta per portare a compimento quei processi di aziendalizzazione e attacco generale al diritto allo studio che già tanti danni stavano provocando prima del lockdown».

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