CronacaLavoro, CISL FP Salerno: "Pubblici dipendenti. L'altro ieri fannulloni, ieri eroi ed oggi scansafatiche. Basta!"

Salerno, CISL FP, sburocratizzazione

Lavoro, CISL FP Salerno: "Pubblici dipendenti. L'altro ieri fannulloni, ieri eroi ed oggi scansafatiche. Basta!"

Il sindacalista propone con forza di sburocratizzare i processi e rendere più efficaci i servizi di tutela tenendo presenti gli obblighi verso i dipendenti e rispettando i contratti lavorativi

Inserito da (Maria Abate), martedì 23 giugno 2020 12:44:05

«La riorganizzazione del lavoro e dei servizi che si è imposta con una accelerazione tanto improvvisa quanto difficile, poiché su un terreno per troppo tempo poco attenzionato e che anzi ha dovuto subire, negli ultimi anni, tagli su risorse ed adeguamenti di organici», afferma Pietro Antonacchio, Segretario Generale della CISL FP di Salerno.

Il sindacalista propone con forza di sburocratizzare i processi e rendere più efficaci i servizi di tutela tenendo presenti gli obblighi verso i dipendenti e rispettando i contratti lavorativi.

Infatti, «in assenza di impianti formativi interni e senza strumenti idonei per affrontare la modernità che, inesorabilmente, sopravanza e avanza nonostante la cultura imperante del menefreghismo legislativo, amministrativo e burocratico sull'esemplificazione dei processi e delle procedure, è stata una battaglia che i pubblici dipendenti hanno dovuto combattere da soli e senza strumenti».

«La maggior parte dei lavoratori pubblici - spiega Antonacchio - si è trovata costretta a reinventarsi il lavoro; obbligata a mettere a disposizione risorse tecnologiche sue e doverle acquistare a proprie spese per rinnovarle poiché l'obsolescenza programmata ha reso necessario rifornirsi di nuovi strumenti in quanto quelli in loro possesso, se potevano andare bene per le proprie semplici esigenze quotidiane, certamente si sono mostrati inadeguati alla complessità delle pratiche amministrative da processare; forzati a caricarsi delle utenze e del costo del materiale necessario a garantire il buon funzionamento delle attività e a lavorare oltre l'ordinario e fino a notte tarda senza alcun riconoscimento economico e per molti di essi con perdita di salario accessorio per indennità non erogate, buoni pasto negati e produttività decurtata, scelte unilaterali ed attivate dalle amministrazioni pubbliche e senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali; ad assistere impotenti ad applicazioni di ferie forzate imposte contro ogni logica e dispositivo normativo relativo alla materia; ad applicazione illegittima di istituti regolanti le assenza per emergenza sanitaria ovvero le assenze obbligatorie per coloro affetti da stati di immunodepressione congenita ed acquisita, malattie croniche, terapie salvavita e anticancerogene e alle patologie invalidanti, i quali si sono visti decurtare quote di salario e addirittura calcolare le assenze nel computo delle malattie con rischio di perdere il posto di lavoro se superato il periodo di comporto; a diniego dei permessi per la legge 104/92 e dei congedi parentali».

«Nonostante le disposizioni ministeriali e normative avessero ben chiarito le modalità di applicazione su ogni specifica materia; a richieste di rientro in servizio dallo smart working con assunzione diretta di responsabilità ma senza che le aziende se ne assumessero direttamente gli oneri di tutela, furbescamente nascondendosi dietro richieste di autocertificazione dell'operatore, con la quale doveva manifestare la sua volontà di rientro, pur senza che gli enti avessero provveduto a mettere in sicurezza ambienti ed addetti. E questa è solo la punta dell'iceberg ma questa è la realtà in cui hanno operato per garantire i diritti delle persone, per cui si chiede per loro il massimo rispetto, senza se e senza ma!», chiosa.

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