Economia e TurismoI "SUSSURRI AMALFITANI" DI ARMANDO MONTELLA A LA FELTRINELLI

Libri, fotografia

I "SUSSURRI AMALFITANI" DI ARMANDO MONTELLA A LA FELTRINELLI

da un post di Sigismondo Nastri

Inserito da (admin), lunedì 8 ottobre 2018 08:31:04

Nella mia esperienza (durata più di mezzo secolo) di cronista in Costiera amalfitana, esperienza che mi ha portato a contatto con fatti e fattacci, feste e festini, mi ha fatto incontrare persone e personaggi, ho avuto con me per lungo tempo, compagna preziosa, una vecchia Polaroid. Che, quando non esistevano le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, mi consentiva, grazie alla disponibilità di amici fidati, di far arrivare subito le foto al giornale. Per il resto, il mio rapporto con la fotografia è stato molto labile. Nel senso che non sono stato mai capace di applicarmici adeguatamente. Non ci ero portato, come si usa dire. Neppure quando, su consiglio dell'indimenticabile Michele Adinolfi, rimpiazzai la Polaroid con una Canon automatica.
Qualcuno suggerisce di inserire un corso di fotografia obbligatorio in tutti i programmi scolastici perché essa ti fa non solo guardare il mondo, ma anche vederlo. Sono d'accordo. Come lo sono con Isabel Allende: "una bella fotografia racconta una storia, rivela un luogo, un evento, uno stato d'animo, è più potente di pagine e pagine scritte".
Ne ho avuto prova scorrendo "Sussurri amalfitani" di Armando Montella, areablu edizioni, presentato ieri sera a La Feltrinelli di Salerno. Un libro bellissimo per la qualità delle immagini, dense di poesia, come è stato sottolineato, e per la raffinatezza della stampa. Stimolati dalle domande di Luca Badiali, moderatore dell'incontro, perfetto come sempre, ne hanno discusso, insieme con l'autore, Roberto Pellecchia, scrittore - è sua la prefazione al volume -, conoscitore profondo del territorio della Costa d'Amalfi al quale ha dedicato splendide guide ("Le cento spiagge", ad esempio, ma non solo quella), e Gerardo D'Elia, fotografo professionista, docente di tecnica della fotografia, composizione fotografica e linguaggio della comunicazione visiva.
Una serata interessante, stimolante, di grande utilità didattica per uno sprovveduto come me. Soprattutto, un libro da "leggere" con cura, lentamente, nel quale i luoghi, ripresi nella loro fissità, sono capaci di suscitare emozioni, di richiamare alla mente di chi li osserva momenti e stati d'animo del proprio vissuto.

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