PoliticaGoverno, Mario Draghi ha accettato l’incarico con riserva. C'è già aria di dissidi interni tra M5S e PD

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Governo, Mario Draghi ha accettato l’incarico con riserva. C'è già aria di dissidi interni tra M5S e PD

Stamani, dopo un colloquio al Colle, l’ex presidente della Banca centrale europea ha accettato con riserva l’incarico di provare a formare un governo. Ma in merito alla sua candidatura sono già sorti i primi dissidi.

Inserito da (Maria Abate), mercoledì 3 febbraio 2021 15:18:49

Ieri sera, in diretta nazionale, il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha annunciato che il mandato esplorativo dato a Roberto Fico ha avuto esito negativo.

«Avverto il dovere - ha dichiarato - di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento, perché conferiscano la fiducia ad un governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica».

E ha convocato Mario Draghi. Stamani, dopo un colloquio al Colle, l'ex presidente della Banca centrale europea ha accettato con riserva l'incarico di provare a formare un governo.

«Ringrazio il Presidente della Repubblica - ha detto - per la fiducia che mi ha voluto accordare, conferendomi l'incarico per la formazione del nuovo governo. È un momento difficile. Il Presidente ha ricordato la drammatica crisi sanitaria, con i suoi gravi effetti sulla vita delle persone, sull'economia, sulla società. La consapevolezza dell'emergenza richiede risposte all'altezza della situazione. Ed è con questa speranza e con questo impegno che rispondo positivamente all'appello del Presidente della Repubblica».

E ha sottolineato: «Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi dei cittadini, rilanciare il paese, sono le sfide che ci confrontano. Abbiamo a disposizione le risorse straordinarie dell'Unione Europea, abbiamo la possibilità di fare molto per il nostro paese, con uno sguardo attento al futuro delle giovani generazioni e al rafforzamento della coesione sociale».

«Con grande rispetto mi rivolgerò innanzitutto al Parlamento, espressione della volontà popolare. Sono fiducioso che dal confronto con i partiti e i gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali emerga unità e, con essa, la capacità di dare una risposta responsabile e positiva all'appello del Presidente della Repubblica. Scioglierò la riserva al termine delle consultazioni», ha concluso Draghi.

Ma in merito alla sua candidatura sono già sorti i primi dissidi. «Già durante le consultazioni avevamo annunciato che l'unico governo possibile sarebbe stato un governo politico. Pertanto non voteremo per la nascitadi un governo tecnico presieduto da Mario Draghi», sono state le parole del reggente del Movimento 5 Stelle Vito Crimi, dal quale hanno preso le distanze altri esponenti del partito.

Quanto al PD, se Nicola Zingaretti ha dichiarato che «con l'incarico a Mario Draghi si apre una fase nuova che può portare il Paese fuori dall'incertezza creata da una crisi irresponsabile e assurda», Andrea Orlando sembra meno convinto: «Non basta dire "È arrivato Draghi, viva Draghi", bisogna dare una mano a Draghi perché può sembrare che la forza del nome possa risolvere i problemi ma è fuorviante perché per far nascere un governo c'è l'esigenza di una convergenza di forze sul programma per il Recovery ma anche serve una grande capacità di sintonia con il paese».

«Se la stagione di Conte e Casalino è stata archiviata è anche grazie al fatto che il centrodestra non si è sfaldato, si è mosso compatto e non si fatto attrarre dalle sirene», ha detto, invece, Matteo Salvini a Omnibus.«Si apre una nuova fase. Non abbiamo pregiudizi nei confronti di Draghi. Vogliamo parlare di taglio di tasse e apertura dei cantieri con la prospettiva del voto. Voterà mezza Europa e lo faranno tante città italiane per cui la democrazia non può essere sospesa in questi mesi. Ma non sprechiamo questi mesi».

All'apertura della Lega si contrappone il netto "no" di Fratelli d'Italia, che ha ribadito di non ritenere un governo tecnico la soluzione in questo momento, insistendo perché i cittadini tornino alle urne: i suoi 19 senatori, quindi, probabilmente non voteranno a favore di Draghi in Aula.

E sui social interviene anche Matteo Renzi: «Ora è il momento dei costruttori. Ora tutte le persone di buona volontà devono accogliere l'appello del Presidente Mattarella e sostenere il governo di Mario Draghi. Ora è il tempo della sobrietà. Zero polemiche, Viva l'Italia».

 

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