PoliticaRecovery pronto per l'Ue. Al Sud il 40% delle risorse, ma De Luca fa ironia: «A me fa ridere già la sigla PNRR!»

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Recovery pronto per l'Ue. Al Sud il 40% delle risorse, ma De Luca fa ironia: «A me fa ridere già la sigla PNRR!»

L'Italia è pronta. Ieri, il Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco ha svolto una informativa al Consiglio dei Ministri in merito al Piano per la ripresa e la resilienza, ai fini della presentazione alla Commissione europea

Inserito da (Maria Abate), venerdì 30 aprile 2021 17:10:38

L'ora sta per scoccare. Entro la mezzanotte del 30 aprile le Cancellerie europee dovranno inviare alla Commissione i loro piani di ripresa per ottenere i 750 miliardi di euro (ripartiti in 390 a fondo perduto e 360 di prestito) del NextGenerationEu.

L'Italia è pronta. Ieri, il Ministro dell'economia e delle finanze Daniele Franco ha svolto una informativa al Consiglio dei Ministri in merito al Piano per la ripresa e la resilienza, ai fini della presentazione alla Commissione europea.

191,5 miliardi da spendere, da qui al 2026, per avviare il rilancio del Paese e superare il duro colpo inferto dalla pandemia. Già il 18 giugno, nella riunione dell'Ecofin, potrebbe arrivare il via libera di Bruxelles al piano, se - come confidano ai vertici del governo - l'Italia sarà uno dei primi Paesi a depositarlo. L'auspicio è accedere subito, entro l'estate, alla prima tranche di anticipo dei fondi, che in totale per l'Italia potrebbe arrivare a 25 miliardi nel 2021.

La crescita del Mezzogiorno è uno degli aspetti prioritari del PNRR italiano, ha ricordato il premier Mario Draghi in Aula alla Camera, «spiega in modo chiaro come verranno inserite le risorse per il Sud: il 40% delle risorse a fronte del 34% della popolazione, ripartite con il criterio del territorio. Sono 82 miliardi, una cifra molto più alta della quota di Pil».

Nella diretta facebook di oggi, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che negli scorsi mesi si era battuto per l'attribuzione al Mezzogiorno della percentuale maggiore delle risorse, in vista dell'abbattimento del divario Nord-Sud, ha commentato il Piano, affermando che «il 40% delle risorse non sono tutte interne al PNRR, ma in parte provengono dal Fondo di Coesione».

«Io credo ci siano tutti i motivi per non avere fiducia nel futuro... A partire dalla sigla: PNRR, cos'è un convoglio ferroviario o una galassia di nuova scoperta? Chi ha scelto questo titolo meriterebbe due anni di carcere», ha detto con la solita ironia.

«Il premier Draghi - ha poi dichiarato - ha dato al Sud la colpa di non saper progettare e spendere. Non ha fatto nessuna analisi differenziata fra i diversi territori e istituzioni nel Sud, dove si ritrovano certamente aree di clamorosa inefficienza (e tollerate colpevolmente per anni dai governi centrali) ma anche realtà e classi dirigenti impegnate, in condizioni di pesante disparità, nella sfida dell'efficienza, dello sviluppo, della legalità e della sburocratizzazione. Noi non lo accettiamo, la Campania è pronta».

«Ad ogni modo, noi abbiamo una lista di opere da finanziare, ce ne finanzieranno un 10%. Alcune non possono essere accolte perché riguardano le infrastrutture stradali, che non sono contemplate dal PNRR», ha spiegato.

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