PoliticaÈ ufficiale: Giuseppe Conte si è dimesso e parlerà alla Nazione in video. Domani al via consultazioni

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È ufficiale: Giuseppe Conte si è dimesso e parlerà alla Nazione in video. Domani al via consultazioni

Dopo il Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte è salito alle 12 al Quirinale per rassegnare formalmente le dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica, con il quale si è intrattenuto per circa una mezzora di colloquio

Inserito da (Maria Abate), martedì 26 gennaio 2021 14:40:50

Dopo il Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte è salito alle 12 al Quirinale per rassegnare formalmente le dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica, con il quale si è intrattenuto per circa una mezzora di colloquio.

Sergio Mattarella ha invitato l'esecutivo a «rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti» e da domani pomeriggio avvierà le consultazioni per la formazione del nuovo governo.

Dopo, Conte ha avuto incontri con il presidente del Senato, Casellati, e con il presidente della Camera, Fico. È atteso un videomessaggio rivolto agli italiani, in cui Conte spiegherà la sua decisione.

 

Il discorso delle dimissioni

«Ringrazio l'intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme. Possiamo avere commesso degli errori, altri li valuteranno, ma possiamo dire di avere agito sempre in coscienza. Avremmo potuto fare altro, certo, ognuno di noi ha dei limiti, ma non ci siamo risparmiati», ha detto Conte all'ultimo Cdm giallo-rosso.

«Ma oggi - ha continuato Conte - i numeri in Parlamento, la situazione delle commissioni parlamentari... Si è creato un contesto per il quale non possiamo dare al Paese le risposte di cui ha bisogno. La politica ha leggi ferree e quelle leggi vanno rispettate».

«Mi è capitato di dire di essere diventato presidente per caso, ma nel corso di questi mesi ho maturato un'esperienza politica e mi rendo conto di aver avuto una fortuna che altri prima non hanno avuto: la solidità dell'appoggio di tre forze parlamentari che ci hanno consentito di lavorare per il Paese», ha chiosato.

 

Gli scenari

Rimane sul tavolo l'ipotesi di un nuovo incarico per formare un governo "Conte ter". Si sarebbe arrivati a quota 13-14 senatori, pronti a dare una mano alla nascita del nuovo esecutivo. L'ipotesi dello scioglimento delle Camere è negata da tutti, ma diventa inevitabile nel caso in cui ogni qualsivoglia intesa parlamentare dovesse naufragare. Matteo Renzi, al momento, tace.

Nel frattempo, acque agitate anche nel centrodestra. La coalizione appare divisa tra chi, come Fratelli d'Italia e Lega, non vede alternativa al voto e chi, come Forza Italia, non esclude un governo di unità nazionale.

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