GourmetGuida "Pane e panettieri d’Italia 2024" di Gambero Rosso: 6 panifici sono in provincia di Salerno

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Guida "Pane e panettieri d’Italia 2024" di Gambero Rosso: 6 panifici sono in provincia di Salerno

Crescono i Tre Pani, equamente distribuiti in tutte le regioni: trionfa Napoli con una new entry e con il premio speciale Pane e Territorio conferito ad Antica Forneria Molettieri

Inserito da (PNo Editorial Board), giovedì 15 giugno 2023 09:37:50

Riparte dall'abc Gambero Rosso, lanciando l'ennesima provocazione: "Il pane è oro". Radice vera dell'alimentazione umana, metafora al cuore di tanti modi di dire e di celebri aforismi, il pane è - insieme al latte - uno degli alimenti più sprecati nel nostro mondo nonostante la sua maestosa storia plurimillenaria.

Lo spiega bene Laura Mantovano, Direttore delle guide, nella sua prefazione della nuova Guida Panee panettieri d'Italia 2024 giunta alla sua quinta edizione e sostenuta dalla partnership con Petra: "Massimo Bottura dice tutto con il dessert che chiude il menu degustazione 2023 della sua Francescana, che si chiama appunto Il Pane è oro: un invito a non sprecare e ad utilizzare la propria creatività, dando forma a un futuro migliore in cui etica ed estetica siano una cosa sola. Mettendo quindi al centro sostenibilità ambientale, economica e benessere di chi opera, con passione, cultura e profondo rispetto in questo mondo sacro".

Parlare di pane oggi significa in primis allargare il raggio: panifici che radicano in aziende agricole, bakery moderne che vedono il pane protagonista di infinite sperimentazioni e trasformazioni in piatti capaci di fare felici da mattina a sera, micropanifici laboratorio in cui le mani all'impasto sono di veri talenti, e luoghi ancora saldamente ancorati alla tradizione. Con una circolarità che vede le donne tornare protagoniste di un lavoro che avevano "abbandonato" un compito così sacro e tradizionalmente loro nell'industrializzazione del settore.

"Siamo stati tra i primi a credere e a sostenere la rinascita della panificazione artigianale", aggiunge Piero Gabrieli di Petra Molino Quaglia. "La trasformazione culturale deve passare dalla sostituzione del prezzo del pane con il valore del pane. Il primo pesa sulle tasche dei consumatori, il secondo li fa sentire parte attiva di una filiera sostenibile economicamente per tutti i suoi attori e rispettosa della salute dell'ambiente e dell'uomo. Come gli eccellenti esempi che animano questa Guida dimostrano".

Sono 61 quest'anno i Tre Pani che svettano quasi in ogni regione italiana, a segnare quanto il pane sia un valore ubiquo, tra tradizione e innovazione, in tutta Italia. Tra le new entry, migliora il Piemonte con due nuovi ingressi e l'Abruzzo, la Campania, il Friuli, la Lombardia e il Veneto con uno. La tendenza che si fa largo scorrendo le pagine è di nuovi ingressi di giovani di grandissimo talento e più spesso donne. Un segno tangibile di quanto l'oro del biondo grano sia davvero una scelta sempre più vincente per le generazioni di sempre e per quelle nuove.

 

I premi in Campania

Tre pani

Ercolano [Na] - La Francesina Boulangerie

Gragnano [Na] - Malafronte

Mariglianella [Na] - Foorn

Napoli - Legrani

 

Due Pani

Napoli - Antica Forneria Molettieri

Napoli - Tarallificio Esposito

Sant'Agata de' Goti [Bn] - Il Foro Pane e Gastronomia

Torre Del Greco [Na] - Cesto Bakery

Acerra [Na] - Panificio Russo

Avellino - Capaldo Forno Contemporaneo

Capriati a Volturno [Ce] - Forno delle Tradizioni

Caserta - Forno Aspromonte

Castel Morrone [Ce] - La Panetteria Della Cioppa

Pastorano [Ce] - Panificio Esperti

 

Un Pane

Benevento - Pennino Arte & Gusto

Caselle In Pittari [Sa] - I Sapori del Grano

Caselle In Pittari [Sa] - Panificio Risoli

Marigliano [Na] - Santa Lucia Panificio Urbano

Paduli [Bn] - Le Dolcezze del Sannio

Polla [Sa] - Mastri Fornai

Pontecagnano Faiano [Sa] - Noschese Bakery

Salerno - Panificio Mater

Vallo della Lucania [Sa] - Storie di pane

 

Le tre menzioni speciali

Brescia merita il riconoscimento speciale di Bakery dell'anno con l'ottimo lavoro del Forner con i due fratelli Andrea e Paolo Piantoni, che continuano, rendendola contemporanea, la storia avviata da papà Davide con una suddivisione dei compiti che vede il primo con un ruolo commerciale, e il secondo alla produzione. Sei oggi i punti vendita di questo piccolo impero, con shop on line, nato nel 1937 in cui il lievito madre la fa da padrone fecondando farine di qualità, come nel caso del miscuglio evolutivo di grano tenero Solibam per trasformarsi in infinite proposte, dal filone di semola di grano duro al cereali e malto d'orzo, da Tuttograno da macinatura a pietra al soffice con germe di mais e semi di girasole, fino ai mitici tigrati alla farina di riso (i panini simbolo della casa, spennellati di burro fuso). Non da meno le focacce, i crackers e i grissini e la sezione dolce.

 

Dalla Lombardia, si arriva al Veneto con il secondo riconoscimento speciale: Panettiere emergente è Giulia Busato di Tocio, che ha portato un profumo nuovo di pane molto speciale nelle vie di Noale (Ve). Giovane e brillante, una laurea in legge e un passaggio a Masterchef nel 2019, ha finalmente capito di essere innamorata del pane, "il pane come una volta, ma di adesso" racconta, con il sogno di allargarsi, dal laboratorio odierno, ad una solida bottega possibilmente nella amatissima Venezia. Tocio è una "Micro Wild Bakery" della rete PAU (panificatori agricoli urbani), con punti di rivendita nelle piccole botteghe o locali tra Venezia e Treviso, e il resto della produzione per la ristorazione. Pane di sola pasta madre, con tre lieviti madre, e grani di piccoli agricoltori biodinamici, privilegiando vecchie varietà: la pagnotta agricola (da grano tenero e vecchie varietà con aggiunta di segale integrale, cereali e farro monocco), il bauletto saraceno con porridge di avena, il Cacao Meravigliao (con cacao, misto vecchie varietà di grano, cioccolato monorigine e nocciole), Rugbrod (segale e semi in stile danese), Khorapan (Khorasan locale) e tanto altro. Anche gluten free.

 

Chiude la Campania con il nuovo scudetto biondo grano del premio Pane e Territorio dell'Antica Forneria Molettieri al Vomero: un panificio nato nel ‘59 alle pendici del Vomero. A capo del laboratorio c'è Rodolfo, incessante sperimentatore, capace di attingere alle ricette della storia in primis partenopea, di cui è un grande conoscitore. Un esempio? Il pane a base di riso nishiki realizzato con acqua di mare, farine agricole e riso bollito e venduto in barchette
di bambu; a stupire anche i pani realizzati con lieviti ancestrali, oppure ottenuti tramite infusione (come i grissini all'abete bianco). Apprezzatissime le sfoglie di mais o di ceci e lenticchie. Non meno ricco il fronte dolci presidiato dalla sorella Barbara, mentre la gastronomia è affidata al fratello Marcello, cuoco di lungo corso. Ottimi lievitati da ricorrenza.

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