Salute e BenessereCamilla non ce l'ha fatta. Morta la 18enne con trombosi dopo AstraZeneca: si attendono valutazioni Cts

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Camilla non ce l'ha fatta. Morta la 18enne con trombosi dopo AstraZeneca: si attendono valutazioni Cts

Non ce l'ha fatta Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante ricoverata domenica all'ospedale San Martino di Genova con una gravissima trombosi al seno cavernoso e conseguente emorragia cerebrale dopo aver fatto il vaccino AstraZeneca a un open day

Inserito da (Maria Abate), venerdì 11 giugno 2021 09:07:26

Non ce l'ha fatta Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante ricoverata domenica all'ospedale San Martino di Genova con una gravissima trombosi al seno cavernoso e conseguente emorragia cerebrale. Due settimane prima, il 25 maggio, la giovanissima studentessa, che stava per diplomarsi, aveva ricevuto il vaccino AstraZeneca dopo aver partecipato a un 'open day' destinato agli over 18.

Domenica 6 giugno Camilla era stata operata alla Neurochirurgia del San Martino dapprima per la rimozione del trombo e poi per ridurre la pressione intracranica. Nei giorni successivi la situazione della giovanissima in rianimazione era rimasta tragicamente stabile. Ieri sera il decesso.

I genitori hanno autorizzato l'espianto degli organi: cinque i malati che ne beneficeranno da quanto apprende l'ANSA. Ad annunciare la morte della ragazza è stata la sindaca Valentina Ghio: «Sestri Levante è stata colpita da un lutto che mai avremmo voluto vivere - ha detto -. L'amministrazione comunale e tutta la città si stringono intorno alla famiglia della ragazza scomparsa oggi. In questo momento di dolore esprimo tutto il mio affetto e la mia vicinanza ai familiari di Camilla».

Il 4 aprile era morta, sempre all'Ospedale San Martino di Genova, Francesca, una giovane insegnante genovese di 32 anni, che era stata vaccinata con AstraZeneca il 22 marzo nel corso della campagna vaccinale per i docenti. Per l'autopsia a causare il decesso un quadro "trombotico ed emorragico cerebrale".

In Italia, i casi di trombosi venose intracraniche e in sede atipica in soggetti vaccinati con Vaxzevria di AstraZeneca sono in linea con quanto osservato a livello europeo: un caso ogni 100mila prime dosi somministrate e prevalentemente in persone con meno di 60 anni. Ma la sorte di Camilla ha amplificato i dubbi, nella comunità scientifica e non, sull'opportunità di somministrare questo tipo di farmaco ai giovani e in particolare alle giovani donne.

Proprio in queste ore il Cts sta valutando una nuova indicazione sull'utilizzo di Astrazeneca e sulla possibilità di somministrare una dose diversa (cosiddetta 'eterologa') agli under 60 che hanno ricevuto la prima con il vaccino a vettore virale.

Ma le decisioni da adottare spetteranno comunque esclusivamente alla politica. Ad anticipare la linea è lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza, che rispondendo al question time al Senato, ha sottolineato che lo scorso 7 aprile il ministero, con una circolare, «ha già raccomandato l'uso preferenziale del vaccino AZ agli over-60 e Aifa ha ribadito che il profilo beneficio-rischio è più favorevole all'aumento dell'età. Queste valutazioni saranno sicuramente considerate nel prossimo parere del Cts. Tutti i vaccini sono però sicuri ed efficaci».

Nel frattempo è 'caos' nelle Regioni, che stanno procedendo in ordine sparso: un previsto open day è stato revocato a Napoli e la Sicilia ha sospeso il vaccino anglo-svedese in via cautelativa sotto i 60 anni. Resta invece confermata la open week fino a domenica prossima - sempre con il vaccino AZ - organizzata nel Lazio.

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