Territorio e AmbienteScuole chiuse lo scorso inverno, Tar dichiara «illegittime» le ordinanze di De Luca

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Scuole chiuse lo scorso inverno, Tar dichiara «illegittime» le ordinanze di De Luca

A stabilirlo è il Tar della Campania, che nella giornata di ieri, 17 novembre, ha emesso una sentenza definitiva rispetto al ricorso presentato dal Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) regionale

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), giovedì 18 novembre 2021 15:09:44

Le ordinanze emesse da Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, il 16 gennaio e il 27 febbraio 2021, relative alla sospensione delle attività didattiche in presenza dei servizi educativi per l'infanzia e dei servizi per l'infanzia (sistema integrato 0-6 anni), nonché delle scuole di ogni ordine e grado. A stabilirlo è il Tar della Campania, che nella giornata di ieri, 17 novembre, ha emesso una sentenza definitiva rispetto al ricorso presentato dal Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) regionale.

Nello specifico, come scrive il quotidiano Il Mattino, il Tar ha stabilito che la «sospensione delle attività didattiche in presenza per la Regione Campania, in via generalizzata, nei periodi considerati nelle ordinanze restrittive, non ha tenuto conto della regolamentazione per ‘fasce' di rischio contenuta nella normativa statale». Nel dispositivo, si ricorda che la normativa nazionale aveva già operato il «bilanciamento tra diritto alla salute e diritto all'istruzione, nel senso di sacrificare il secondo al primo nei casi di maggior rischio (regioni ‘rosse') e, in via progressivamente più restrittiva, all'aumentare dell'età dei discenti (curando, ove possibile, il mantenimento della didattica in presenza per gli alunni più piccoli)».

Il Tar chiarisce che per giustificare un «regime più restrittivo» sarebbe stata necessaria «una motivazione stringente e rafforzata che avesse dato conto degli elementi diversi o sopravvenuti rispetto a quelli considerati dal Governo nazionale, come avrebbero potuto essere gli indici di aggravato rischio», sempre tenendo conto di «adeguata ponderazione delle situazioni di compressione dei diritti dei minori».

Sulla vicenda è intervenuta Clementina Sasso, ricercatrice e astrofisica all'Inaf-Oacn, che ha fatto parte del coordinamento scuole aperte: «È arrivata la sentenza - scrive in un lungo post su Facebook - per cui io e tantissime persone con me (che ringrazio ad una ad una e sanno quanto gli voglio bene e tenga a loro) abbiamo passato nottate in bianco a lavorare e perso la salute perché non potevamo pensare all'ingiustizia che si stava compiendo ai danni dei nostri figli e giovani campani». Sasso ha spiegato che stanno valutando l'ipotesi di ricorrere al Consiglio di Stato, visto che «la richiesta di condannare la Regione a un risarcimento almeno simbolico verso i ricorrenti è invece stata respinta».

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