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Dopo il successo al WineHunter Spirits Award 2025, il liquore ebolitano torna protagonista in cucina

Amaro Don Carlo, dall’eccellenza premiata a Merano a una cena d’autore a Eboli

Prodotto artigianale a base di mallo di noce ed erbe selezionate, l’Amaro nato da Carlo Gargiulo e Angela Caliendo continua il suo viaggio da Nord a Sud dell’Italia. Dopo il riconoscimento ottenuto a Merano, è stato celebrato al ristorante Cantina Segreta con un menu a quattro mani firmato dagli chef Andrea Nanna e Gaetano Marinaccio, tra abbinamenti innovativi, tradizione campana e attenzione al sociale

Inserito da (Admin), lunedì 8 settembre 2025 15:12:38

Non si ferma Amaro Don Carlo, prodotto artigianale di eccellenza composto da mallo di noce (60%) e di un mix di erbe e spezie selezionate, che nasce a Eboli per opera di Carlo Gargiulo e Angela Caliendo ma viaggia senza sosta facendo conoscere il valore e il gusto delle materie prime campane al di fuori dei confini regionali e nazionali.

Numerosi, infatti, i premi e i riconoscimenti ottenuti finora, ultimo in ordine di tempo il WineHunter Spirits Award 2025 conquistato a Merano per la categoria distillati e liquori.

Oltre 250 i distillati esaminati dalle commissioni di assaggio composte da esperti degustatori con esperienza consolidata nel settore (giornalisti, sommelier ed enologi) che da oltre trent'anni conferiscono il sigillo di qualità per l'eccellenza nel mondo wine, food, spirits e birra.

Per Carlo Gargiulo e Angela Caliendo, titolari della storica Enoteca Gargiulo di Eboli, questa è quindi una ulteriore soddisfazione che ripaga l'impegno e la dedizione profusi dal 1994 a oggi per la creazione di un amaro che sappia parlare di qualità e di territorio.

Dopo la tappa a Merano Amaro Don Carlo è tornato a giocare in casa con una cena d'autore a quattro mani tenutasi al ristorante Cantina Segreta di Eboli che ha visto ai fornelli il resident chef Andrea Nanna insieme allo chef Gaetano Marinaccio di "La Cucina non il solito ristorante" di Rho (Mi).

In questo caratteristico locale situato in un'antica cantina in pietra in pieno centro storico si è celebrato l'incontro tra due visioni di cucina contemporanea all'insegna di tecnica e creatività.

In apertura, tra gli amuse-bouche, Don Carlo in un sol boccone, una sfera di gelatina di Amaro Don Carlo che ben prepara il palato al piatto successivo.

Per il capitolo antipasti Amaro Don Carlo è stato utilizzato dallo chef Nanna per marinare, insieme al liquore Strega, il foie gras dando così vita a un piatto, cavallo di battaglia tramandato dal maestro Fabio Iacovone, rivisitato in chiave campana.

Gli Amari firmati Gargiulo Coloniali sono stati anche i protagonisti del fine pasto: in particolare Amaro Don Carlo Chocolate è stato abbinato alla melanzana al cioccolato, dolce iconico della Costa d'Amalfi, mentre Amaro Don Carlo nella versione classica e Donna Rosalba, amaro realizzato con la rucola della Piana del Sele igp, sono stati apprezzati con i petit four composti da un bignè craquelin, un cantuccio al cioccolato, un cioccolatino con arachidi e caramello e una gelée al lampone.

Particolare attenzione è stata riservata anche all'aspetto sociale con il Pane del Forno di Vincenzo prodotto con grani antichi moliti a pietra nell'ambito di un progetto che vede il coinvolgimento di ragazzi con disabilità e/o in condizione di fragilità.

Un percorso di degustazione che ha testimoniato, quindi, l'importanza del legame tra cucina e territorio nelle sue molteplici sfaccettature e la versatilità di Amaro Don Carlo che è capace di regalare profondità e note aromatiche ai piatti dell'alta cucina.

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