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Frattura alla colonna vertebrale, ma anche un trauma celebrale e ferite lacero contuse oltre ad altre fratture scomposte.

Questi gli esiti dell'autopsia sul corpicino di Francesco Pio D'Amaro, il bimbo di 13 mesi ucciso da due pitbull ad Eboli lo scorso 22 aprile.

Il medico legale che ha effettuato l'autopsia sul cadavere del bambino, ha riscontrato numerose ferite e confermato che la morte è avvenuta in pochi minuti. Letali sono state le lesioni alla nuca, segno che uno dei pitbull ha morso Francesco Pio al collo, in linea con l'ipotesi che il bambino fosse tra le braccia di uno zio.

Il bambino, avvolto in una copertina, era in braccio al giovane zio di 19 anni, quando i due cani lo avrebbero attaccato. Uno dei due avrebbe tirato la coperta, strappandolo dalle sue braccia.

I carabinieri di Eboli hanno ricostruito che i cani sarebbero fuggiti da un cortile vicino alla residenza del bambino, per poi raggiungere il giardino della casa della vittima. I proprietari dei cani non solo non avrebbero tenuto sotto controllo i due pitbull (nel cortile non ci sarebbero gabbie né recinzioni e i cani erano senza museruola), ma sembra anche che non risiedano più nella zona.

Al momento sono cinque gli indagati per la morte del piccolo: l'accusa rivolta ai padroni dei cani, alla mamma e agli zii del bambino è quella di omicidio colposo per omessa custodia di animali.

I pitbull sono stati rimossi dalla custodia giudiziaria ieri, 2 maggio. Non è prevista la loro soppressione, ma dovranno seguire un processo di riabilitazione con specialisti del comportamento per un periodo considerevole prima di potenzialmente essere considerati per l'adozione, anche se l'ultima decisione spetta alle autorità giudiziarie.

(Foto di repertorio)

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