Tu sei qui: CronacaPagani, sequestrata azienda conserviera che sversava acque reflue oltre i limiti di legge nel fiume Sarno
Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 22 marzo 2023 15:34:21
Nella mattinata odierna, 22 marzo, i Carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale, in esecuzione del decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore, hanno proceduto al sequestro di una azienda conserviera, il cui legale rappresentante è ritenuto responsabile dei reati di cui all'art. 29 quaterdecies del Testo Unico Ambientale.
In particolare, le indagini, espletate dai Carabinieri del NOE di Salerno e Napoli, che si sono avvalsi della collaborazione tecnica dell'ARPAC, hanno permesso di accertare che un'attività di produzione di conserve di Pagani si svolgeva in violazione delle prescrizioni previste dall'atto autorizzativo.
I militari del NOE, nel corso delle ripetute ispezioni, avevano appurato che l'azienda, operante nel settore della produzione del pomodoro, non osservava le prescrizioni relative agli scarichi idrici, superando i limiti previsti dalla normativa di settore, con riferimento a numerosi parametri, con grave rischio di inquinamento del fiume Sarno, attraverso la confluenza nello stesso dei predetti reflui industriali.
Il sequestro preventivo dell'azienda, secondo quanto ritenuto dai Giudici delle Indagini Preliminari di Nocera Inferiore, si è reso necessario, scrive la Procura, "al fine di evitare la compromissione ulteriore dell'ambiente circostante e del fiume Sarno in particolare".
Il provvedimento cautelare in questione si inserisce in una più ampia e articolata attività investigativa condotta in modo capillare dai Carabinieri del Comando Tutela Ambientale, avvalendosi della collaborazione tecnica dell'ARPAC, e tutt'ora in corso di svolgimento, sotto il coordinamento delle Procure di Avellino, Torre Annunziata e Nocera Inferiore, finalizzata ad accertare le cause dell'inquinamento del fiume Sarno e dei suoi tributari, avente ad oggetto le aziende ubicate nel territorio del bacino idrografico, al fine di individuare gli scarichi abusivi dei reflui industriali recapitanti direttamente e indirettamente nel fiume ed interrompere le attività illecite che influiscono sullo stato di salute del corso d'acqua, "senza peraltro trascurare il rilevante impatto provocato dagli scarichi fecali di quei Comuni, tutt'ora privi di rete fognaria e/o non collettati ai depuratori esistenti".
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