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Cronaca

Astronomia, pianeta extrasolare, Beta Pictoris C

Astronomia, fotografato per la prima volta un pianeta extra-solare di “recente” formazione

Fotografato per la prima volta il pianeta che orbita intorno alla stella Beta Pictoris, Beta Pictoris c, circondato ancora dai detriti polverosi, residuo del processo di formazione del sistema planetario

Inserito da (Maria Abate), martedì 6 ottobre 2020 09:30:59

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Si chiama Beta Pictoris c ed è un pianeta la cui massa è circa 8,2 volte quella di Giove, ma soprattutto è un gigante gassoso di "recente" formazione ed è esterno al Sistema Solare.

Già ai tempi delle osservazioni dei dischi di detriti e del primo pianeta scoperto, Beta Pictoris b, nel 2008, si sospettava che la stella Beta Pictoris potesse avere altri pianeti al seguito, a causa di alcuni spazi sgombri di materiale tra le diverse cinture asteroidali che orbitano attorno alla stella, indice di corpi massicci che avevano "pulito" il loro percorso orbitale. Le analisi compiute sui dati raccolti in oltre 10 anni dallo spettrografo HARPS sulla velocità radiale della stella hanno portato alla scoperta del secondo pianeta, annunciata nell'agosto 2019.

Soltanto qualche giorno fa, però, è stata catturata la prima immagine diretta del pianeta extra-solare, distante 63 anni luce. Un traguardo frutto di due ricerche coordinate rispettivamente da Anne-Marie Lagrange, dell'Osservatorio francese di Grenoble, e da Mathias Nowak, dell'università britannica di Cambridge. Il risultato, pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics, ha permesso di misurare per la prima volta direttamente anche massa e luminosità del pianeta, fornendo indizi importanti su come si è formato.

Come il fratello Beta Pictoris b, è molto giovane: ha circa 18,5 milioni di anni, che in termini "stellari" equivale a un neonato di poche ore, specie se paragonato alla Terra, che ha 4,5 miliardi di anni. Beta Pictoris c, in particolare, è ancora circondato dai detriti polverosi, residuo del processo di formazione del sistema planetario.

Il pianeta è stato osservato grazie allo spettrografo Gravity sul Very Large Telescope (Vlt) dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso), in Cile. Pochissimi esopianeti possono essere osservati direttamente, perché devono avere dei requisiti indispensabili: devono essere sufficientemente distanti dalla stella, altrimenti scompaiono nel suo bagliore, e devono essere giovani, in modo da essere ancora abbastanza caldi da emettere radiazioni termiche. Beta Pictoris c aveva quindi tutte le 'carte in regola' per riuscire a essere osservato. Le immagini hanno permesso di calcolare la massa del pianeta e la sua luminosità dalla quale è stata stimata la sua temperatura, che è di circa 970 gradi, abbastanza fresca per un gigante di gas.

Proprio la temperatura ha permesso di ipotizzare il modo in cui è nato il pianeta e cioè per accrescimento del nucleo. Frammenti di roccia si sono aggregati fra loro formando il pianeta che quindi ha un nucleo solido ed è più fresco, rispetto ad altri giganti gassosi. I cosiddetti giganti gassosi caldi, invece, si formano attraverso il collasso della polvere e del gas che vortica intorno alla stella appena nata. In questo caso, i pianeti non hanno un nucleo solido e sono molto caldi e luminosi.

(Fonte: ANSA)

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