Tu sei qui: Musica, Cinema e TeatroPompei, il 12 maggio l'anteprima internazionale della nuova opera filmica "I Am Hymns of the New Temples"dell’artista Wael Shawky
Inserito da (ellelle), lunedì 8 maggio 2023 10:59:53
ll 12 maggio 2023, dalle ore 20.00, il Teatro Piccolo "Odeion" - uno dei teatri all'interno dell'area del Parco Archeologico di Pompei - ospiterà l'anteprima internazionale della nuova opera filmica dell'artista egiziano Wael Shawky (Alessandria d'Egitto, 1971) I Am Hymns of the New Temples- أنا تراتیل المعابد الجدیدة. La proiezione del film sarà introdotta da una conversazione fra l'artista, Andrea Viliani, curatore del progetto, e Carolyn Christov Bakargiev - Direttrice del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea di Rivoli-Torino - introdotti da Gabriel Zuchtriegel, Direttore del Parco Archeologico di Pompei.
La produzione dell'opera - vincitrice del bando PAC - Piano per l'Arte Contemporanea 2020 promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea - è il risultato della collaborazione fra il Ministero della Cultura e il Parco Archeologico di Pompei nel contesto del programma Pompeii Commitment. Materie archeologiche, il primo progetto a lungo termine co-ideato da Massimo Osanna e Andrea Viliani: I Am Hymns of the New Temples rappresenta la prima opera prodotta nel contesto di questo programma dedicato alla formazione della collezione d'arte contemporanea del Parco Archeologico di Pompei, primo sito archeologico al mondo a dotarsi di un programma di lungo termine e di una collezione che valorizzano e divulgano la contemporaneità dei temi e dei valori espressi dal patrimonio archeologico italiano e internazionale.
Girata nell'estate del 2022 fra le rovine dell'antica città di Pompei, colpita dall'eruzione del Vesuvio nel 79 dc, la nuova opera filmica di Shawky mostra ciò che affiora alle soglie fra le diverse culture che rendono Pompei un vero e proprio teatro di narrazioni differenti ma inevitabilmente connesse. Basando la sua narrazione sulla mitologia greco-romana, e raccontandone le sovrapposizioni con gli antichi culti egizi, Shawky rimette in scena le stratificazioni delle narrazioni antiche, e come esse abbiano contribuito a riplasmare le relazioni fra storia e mito nella proliferazione delle loro ulteriori versioni ("i nomi e le forme erano numerosi, e le linee di sangue si mescolarono").
Andrea Viliani, che ha curato il progetto nel contesto del programma Pompeii Commitment. Materie archeologiche, dichiara: "La nuova opera filmica di Wael Shawky è il racconto epico del bisogno umano di inventare, raccontare e tramandare storie, attraverso le quali gli esseri umani hanno dato e continuano a dare un possibile senso al mondo, in cui convivono con tutte le altre specie e con gli altri esseri umani. Un bisogno che forse proprio il racconto, il mito, la leggenda riescono a definire ancor più in profondità della cronaca storica. Ne emerge il profilo di un essere umano inteso non tanto come una creatura storica, e quindi realistica, quanto come una creatura impregnata di fabulazione narrativa, costantemente rigenerata dagli innumerevoli racconti con cui elaborare la necessità di dare un nome, un corpo, un volto a ciò che ignora, a ciò che teme e a ciò che desidera, alla sua stessa pulsione alla conoscenza, di rapportare il macrocosmo e il microcosmo, di riconoscere l'incessante implicazione fra materiale e spirituale, culturale e naturale, così come di elaborare l'inevitabile intreccio fra distruzione e ricreazione. L'antica città di Pompei, apparentemente distrutta, divenuta un sito leggendario ma poi riemersa dalle sue stesse rovine, si presenta quindi come il set esemplare per la nuova opera dell'artista".
L'opera - scritta e diretta da Wael Shawky, autore anche della partitura musicale - è stata curata da Andrea Viliani, con supervisione alla produzione da parte del Responsabile Unico di Progetto Silvia Martina Bertesago, Funzionario archeologo del Parco Archeologico di Pompei, e il supporto scientifico e organizzativo di Anna Civale (per il Parco Archeologico di Pompei) e Laura Mariano con Stella Bottai e Caterina Avataneo (per Pompeii Commitment. Archaeological Matters).
La produzione generale del progetto è coordinata da Giorgia Rea (Italia) e la post-produzione e le riprese in Egitto da Tamer Nady (Egitto). La produzione esecutiva delle riprese in Italia è di Davide Mastropaolo (Audioimage).
Istituzione partner per la valorizzazione internazionale dell'opera è il LaM-Lille Métropole Musée d'art moderne, d'art contemporain, d'art brut, che presenterà l'opera nel contesto di una mostra personale nel 2024.
Le istituzioni italiane che hanno collaborato alla realizzazione dell'opera sono Fondazione Teatro di San Carlo e Accademia di Belle Arti di Napoli.
Hanno inoltre partecipato alla produzione dell'opera la Galleria Lia Rumma, Milano/ Napoli, Massimo Moschini e Olimpia Fischetti, Silvio Sansone, Annamaria Alois (San Leucio), Caterina Fabrizio (Dedar), Ferdinando e Giuseppe Botto Paola (Lanificio Botto), Chicco D'Amici (D'Amici Srl).
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