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Emergenza welfare nel Vallo di Diano

Vallo di Diano, Consorzio Sociale S10: «2,4 milioni di euro non versati dai Comuni: a rischio i servizi essenziali»

Il Consorzio denuncia gravi inadempienze da parte di alcuni enti locali. Senza i fondi dovuti potrebbero essere sospesi asili nido, assistenza domiciliare e centri diurni. «Non è un problema contabile, ma una questione che incide sulla vita delle fasce più fragili».

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), venerdì 5 settembre 2025 15:52:23

Gravi criticità finanziarie rischiano di compromettere la continuità dei servizi sociali essenziali nei 19 Comuni del Vallo di Diano, Tanagro e Alburni. Lo denuncia il Consorzio Sociale Ambito S10, punto di riferimento per l'assistenza a minori, famiglie, anziani e persone con disabilità, che evidenzia il mancato versamento di circa 2,4 milioni di euro da parte di diversi enti locali. Una situazione che mette a rischio il funzionamento della rete di welfare territoriale e che ha già costretto il Consorzio a ricorrere a misure straordinarie per garantire le prestazioni.

 

Di seguito il testo integrale.

 

Il Consorzio Sociale Vallo di Diano - Tanagro - Alburni - Ambito S10 è il punto di riferimento per la gestione unitaria delle politiche sociali nei 19 Comuni aderenti: Atena Lucana, Buonabitacolo, Casalbuono, Caggiano, Monte San Giacomo, Montesano sulla Marcellana, Padula, Pertosa, Petina, Polla, Sala Consilina, San Pietro al Tanagro, Sant'Arsenio, San Rufo, Sanza, Sassano, Teggiano, Auletta e Sicignano degli Alburni. Attraverso il Piano di Zona, il Consorzio assicura una rete di servizi fondamentali e irrinunciabili a favore delle fasce più deboli della popolazione: dai programmi rivolti a minori e famiglie, con asili nido, affido e attività educative, agli interventi per gli anziani, come assistenza domiciliare, centri polifunzionali e trasporto sociale; dai percorsi di inclusione dedicati alle persone con disabilità, ai contributi economici e agli sportelli di ascolto per chi vive situazioni di povertà e disagio. Particolare attenzione viene riservata al contrasto della violenza di genere, con il centro antiviolenza e la casa rifugio, e agli interventi di pronto intervento sociale per affrontare le emergenze più gravi. Una rete di protezione e inclusione che costituisce un presidio imprescindibile per il Vallo di Diano, il Tanagro e gli Alburni.

Dal momento del suo insediamento, nell'ottobre 2024, il presidente Michele Di Candia ha chiesto al direttore generale Antonio Florio di effettuare una verifica sulla situazione contabile del Consorzio. Dall'analisi è emerso un quadro estremamente preoccupante: molti Comuni non hanno versato le quote di compartecipazione dovute, creando una massa debitoria complessiva -ad oggi- di circa 2,4 milioni di euro. È bene chiarire che tale situazione non riguarda tutti i Comuni afferenti al Consorzio, ma solo una parte di essi.

Eppure, si tratta di obblighi chiari e vincolanti: ogni Comune, in base allo Statuto, deve destinare al Consorzio 7 euro per abitante più una quota aggiuntiva per il funzionamento, oltre a trasferire i fondi nazionali e regionali previsti (in particolare quelli per asili nido e servizi sociali), come stabilito dall'Assemblea dei Sindaci già dal 2022.

Il mancato versamento di queste risorse mette in seria difficoltà il Consorzio, che non dispone della liquidità necessaria a onorare i contratti con le cooperative sociali incaricate dell'erogazione dei servizi. Alcune cooperative hanno già registrato scoperti rilevanti, con il rischio di dover interrompere prestazioni essenziali. Per tentare di arginare la situazione e garantire comunque la continuità dei servizi, il Consorzio è stato costretto lo scorso anno a ricorrere a un anticipo di cassa, che ha comportato il pagamento di interessi significativi, gravando ulteriormente sul bilancio.

Nei mesi scorsi, per volontà del presidente Di Candia e del CdA, attraverso diversi incontri convocati dal Consorzio con i Comuni in debito, si è cercato di addivenire a una soluzione concertata per superare la situazione di crisi. Con alcuni enti è stato possibile raggiungere un accordo e avviare un percorso di rientro, mentre altri hanno continuato a ignorare gli appelli del Consorzio. A questo punto si è reso necessario l'invio, da parte del direttore Antonio Florio, di una lettera di diffida come "extrema ratio" per sbloccare la situazione.

Se non arriveranno segnali concreti dai Comuni, il Consorzio sarà costretto a valutare, già nei prossimi giorni, la sospensione o la riduzione di servizi cruciali come asili nido, assistenza domiciliare, centri diurni e semiresidenziali. Solo le attività finanziate da fondi ministeriali specifici - come il progetto PIPPI o il centro antiviolenza - potranno proseguire regolarmente.

Un'evenienza drammatica, che avrebbe conseguenze dirette sui cittadini più fragili - anziani, persone con disabilità, minori e famiglie in difficoltà - oltre che sugli stessi operatori delle cooperative che da mesi garantiscono professionalità e impegno senza ricevere lo stipendio.

Di fronte a questa situazione, il Consorzio Sociale Ambito S10 lancia un appello forte e chiaro a tutti i Comuni aderenti: è indispensabile che ciascuno rispetti gli impegni assunti e versi quanto dovuto, perché solo così sarà possibile garantire la continuità dei servizi essenziali. Non si tratta di un problema burocratico o contabile, ma di una questione che incide direttamente sulla vita di anziani, persone con disabilità, bambini e famiglie che ogni giorno trovano nel Consorzio un punto di riferimento concreto.

La responsabilità delle istituzioni locali è quella di tutelare i propri cittadini, in particolare i più fragili. Per questo motivo, il Consorzio ribadisce che non è più rinviabile un atto di chiarezza e di responsabilità da parte di tutti i Sindaci: solo adempiendo ai propri doveri sarà possibile salvaguardare la rete di protezione sociale costruita negli anni e impedire che venga compromesso un patrimonio comune di servizi e solidarietà.

(In foto Atena Lucana)

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