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Tu sei qui: PoliticaCrisi di governo, Conte chiederà la fiducia lunedì alla Camera e martedì al Senato. Si cercano i “responsabili”
Scritto da (Maria Abate), venerdì 15 gennaio 2021 14:40:27
Ultimo aggiornamento venerdì 15 gennaio 2021 15:11:19
Dopo lo strappo, ora tocca al presidente del Consiglio indicare la strada che intende percorrere: l'intenzione che Giuseppe Conte ha presentato a Sergio Mattarella, è quella di andare alla conta in Aula. E lo farà nei primi due giorni della prossima settimana.
È ormai certo che tra gli alleati e Italia Viva non ci sarà più possibilità di accordo. «C'è un dato che non può essere cancellato dalle nostre analisi. Ed è l'inaffidabilità politica di Italia Viva. - ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti - Un dato che mina la stabilità in qualsiasi scenario si possa immaginare un coinvolgimento e una nuova possibile ripartenza».
«Noi siamo stati molto chiari, chi stacca la spina, chi mette in difficoltà il governo non è più un interlocutore, e questa situazione di instabilità sta danneggiando l'Italia anche davanti alla comunità internazionale». Così Luigi Di Maio ha risposto, al Tg1, alla domanda se ci siano ancora margini per ricucire con Matteo Renzi.
Dal Canto suo il leader di Italia Viva ha dichiarato a Dritto e rovescio, su Rete 4: «Io sto fuori. Se loro hanno i numeri, questa è la democrazia parlamentare che vince. Tanto di cappello. Ma se i numeri non ce l'hanno si andrà al Quirinale e si farà un altro governo».
Conte sembra non volersi dimettere, come si aspettava Renzi. Anzi, chiederà la fiducia lunedì alla Camera e martedì al Senato. In queste ore sono in corso delle trattative sui numeri, anche con i centristi. Gli occhi ora sono tutti sul Senato e in particolare su quella pattuglia di "responsabili" che potrebbero permettere alla maggioranza di sopperire all'addio dei 18 senatori renziani.
Maurizio Gasparri, presidente del gruppo parlamentare Forza Italia al Senato della Repubblica, ospite di Zapping, ha fatto un pronostico: «Conte in Senato alla fine avrà 158-160 voti».
Il ministro Dario Franceschini, durante l'ufficio politico Pd, ha parlato di una ricerca di alleati che potrà essere fatta alla luce del sole: «Nel passato il termine responsabili indicava una negatività, non è più così: non siamo più in un sistema bipolare con due poli e due candidati premier in cui il cambio di schieramento veniva giustamente classificato come ribaltone. Siamo in un sistema parlamentare in cui le maggioranze di governo si cercano in Parlamento, apertamente, alla luce del sole e senza vergognarsene».
«Abbiamo una situazione francamente imbarazzante, come se non avessimo abbastanza problemi, che sta screditando l'Italia in Europa e nel Mondo. Può succedere di tutto: lunedì e martedì il Presidente del Consiglio si presenterà alla Camera e al Senato per verificare se vi è una maggioranza, dopodiché sapremo qual è il destino del governo italiano». È con queste poche parole che il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nella consueta diretta del venerdì, ha commentato la crisi di governo in atto.
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