
Ieri, 29 gennaio, si è tenuto a Palazzo Madama a Roma il Vertice "Italia-Africa. Un ponte per una crescita comune".
Il Presidente Giorgia Meloni ha incontrato venticinque capi di Stato e di governo africani. Presenti anche i vertici della Ue e degli organismi internazionali.
I colloqui - che proseguiranno anche oggi - sono l'occasione per avere uno scambio di idee sul rilancio delle relazioni con il Continente africano, anche alla luce della Presidenza italiana del G7, e sullo sviluppo congiunto del Piano Mattei.
"Abbiamo trovato moltissimi punti di contatto, abbiamo davanti un cammino molto lungo, oggi è una ripartenza, siamo solo all'inizio di un cammino che dobbiamo fare insieme". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa a Palazzo Madama dopo i lavori del vertice Italia-Africa. Meloni ha parlato di "un nuovo modello di cooperazione fondato su rispetto e fiducia" illustrando i settori in cui collaborare "dalla cooperazione economica alla sicurezza, all'immigrazione".
I cinque pilastri del Piano Mattei
- Istruzione e formazione: gli interventi si prefiggono di promuovere la formazione e l'aggiornamento dei docenti, l'adeguamento dei curricula, l'avvio di nuovi corsi professionali e di formazione in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro e la collaborazione con le imprese, coinvolgendo in particolare gli operatori italiani e sfruttando il ‘modello' italiano delle piccole e medie imprese.
- Agricoltura: gli interventi saranno finalizzati a diminuire i tassi di malnutrizione; favorire lo sviluppo delle filiere agroalimentari; sostenere lo sviluppo dei bio-carburanti non fossili. In questo quadro si ritengono fondamentali lo sviluppo dell'agricoltura familiare, la salvaguardia del patrimonio forestale e il contrasto e l'adattamento ai cambiamenti climatici tramite un'agricoltura integrata.
- Salute: gli interventi puntano a rafforzare i sistemi sanitari, migliorando l'accessibilità e la qualità dei servizi primari materno-infantili; a potenziare le capacità locali in termini di gestione, formazione e impiego del personale sanitario, della ricerca e della digitalizzazione; sviluppare strategie e sistemi di prevenzione e contenimento delle minacce alla salute, in particolare pandemie e disastri naturali.
- Energia: l'obiettivo strategico è rendere l'Italia un hub energetico, un vero e proprio ponte tra l'Europa e l'Africa. Gli interventi avranno al centro il nesso clima-energia, punteranno a rafforzare l'efficienza energetica e l'impiego di energie rinnovabili, con azioni volte ad accelerare la transizione dei sistemi elettrici, in particolare per la generazione elettrica da fonti rinnovabili e le infrastrutture di trasmissione e distribuzione.Il piano prevede, inoltre, lo sviluppo in loco di tecnologie applicate all'energia anche attraverso l'istituzione di centri di innovazione, dove le aziende italiane potranno selezionare start-up locali e sostenere così l'occupazione e la valorizzazione del capitale umano.
- Acqua: gli interventi riguarderanno la perforazione di pozzi, alimentati da sistemi fotovoltaici; la manutenzione dei punti d'acqua preesistenti; gli investimenti sulle reti di distribuzione; e le attività di sensibilizzazione circa l'utilizzo dell'acqua pulita e potabile.
Tutti questi pilastri sono interconnessi tra loro con gli interventi sulle infrastrutture, generali e specifiche in ogni ambito.
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