Tu sei qui: Salute e Benessere«In Campania curarsi è un lusso!», 23 febbraio l’USB scende in piazza a Napoli per il diritto alla salute
Inserito da (PNo Editorial Board), giovedì 15 febbraio 2024 17:58:08
«Nella nostra regione il diritto alla salute e alle cure sanitarie è drammaticamente negato a larga parte della popolazione. Abbiamo la più alta percentuale di rinunce alle cure e la massima incidenza della spesa sanitaria sul bilancio delle famiglie. La salute è un diritto riconosciuto dalla Costituzione. Tuttavia, anni di tagli alla sanità, politiche di privatizzazione ed aziendalizzazione del settore hanno di fatto cancellato tale diritto. In Campania, poi, 20 anni di commissariamento della sanità e piani di rientro finanziario hanno finito per rendere il diritto alle cure un vero e proprio miraggio».
Per queste motivazioni l'Unione Sindacale di Base, con il Coordinamento campano per il diritto alla salute, annuncia una manifestazione di protesta, che vedrà la partecipazione di un ampio fronte di soggetti politici, sociali, sindacali, del mondo delle associazioni e del terzo settore. Venerdì 23 febbraio 2024, a Napoli, un corteo partirà alle 15 da piazza del Gesù con destinazione Santa Lucia per chiedere alla Regione risposte ritenute non più rinviabili.
Il sindacato traccia un quadro della situazione sanitaria disastroso: «Per una visita nel pubblico, le liste di attesa superano spesso i 365 giorni! Abbiamo una carenza nel settore di migliaia di lavoratori e il più basso rapporto personale sanitario/abitante di tutta l'Italia. ll tutto in un contesto socio ambientale in permanente stato di crisi e di allarme epidemiologico. In Campania, dal 2001 ad oggi abbiamo assistito alla chiusura di 20 ospedali pubblici e 20 pronto soccorso, alla dismissione di 322 ambulatori e laboratori pubblici. Delle 172 case della salute previste dal PNRR nessuna è stata ancora aperta e siamo in attesa del secondo ospedale di comunità (su 48 previsti). Per non parlare delle 65 centrali operative territoriali. Le ambulanze sono insufficienti per garantire un servizio tempestivo e non ci sono mezzi idonei per il trasporto da aree a rischio (isole o zone montuose). Ma l'elenco dei disservizi potrebbe continuare all'infinito. Non risultano erogati neanche i livelli essenziali di assistenza, collocando la Campania agli ultimi posti per cure e diritto alla salute. La spesa regionale sanitaria pro capite complessiva (pubblica e privata) è tra le più basse d'Italia e tuttavia finanzia largamente i privati, continuando a tagliare sui servizi pubblici (quasi il 50% del bilancio regionale va a finanziare servizi terzi, convenzionati o privati)».
«Ad oggi il SSR avrà anche i conti in ordine ma di certo è inefficiente nel garantire il diritto alle cure. La legge sull'autonomia differenziata non farà che aumentare il divario nord-sud, peggiorando l'offerta dei servizi sanitari nelle regioni "povere", Campania e Calabria in testo. Ma a fronte di questo quadro disastroso, ad oggi nessuna risposta è stata data di cittadini, ai comitati, ai lavoratori della sanità vessati da turni massacranti per la drammatica carenza di personale. Chiediamo alla popolazione di unirsi a noi nel rivendicare il proprio diritto alta vita e alla salute. Chiediamo che la Regione risponda alle nostre richieste, attuando tutto quanto è in suo potere per ripristinare e tutelare il diritto alla salute di tutte e tutti. Per una sanità pubblica, gratuita ed universale!».
Proprio in vista della manifestazione napoletana del 23, a Salerno sabato 17 febbraio avrà luogo, alle ore 17.30 presso la Casa del Popolo "Vesna" in via Passaro 7 (Torrione), un evento-dibattito dal titolo "La salute non è un lusso". Il dibattito, promosso dall'Unione Sindacale di Base e da Potere al Popolo-Salerno, tra le forze aderenti alla mobilitazione napoletana, vedrà gli interventi di Rosario Maresca della Federazione del Sociale-USB, di Giuseppe Ferruzzi dell'Associazione di Base dei Consumatori (Abaco), di Alessandro Bacci (infermiere PSAUT di Capaccio), di Enzo Bottiglieri della Federazione USB di Salerno. Al centro del dibattito, oltre ai temi caratterizzanti la mobilitazione, l'impatto dell'autonomia differenziata sull'offerta sanitaria regionale, con il rischio di aumento del gap con quella delle regioni del nord e i relativi riflessi negativi sul costo della vita degli utenti.
"La sanità è un bene di tutti e non un affare nelle mani di pochi - dichiara Enzo Bottiglieri - e non possiamo permettere diventi un lusso a tal punto da smettere di curarsi, come sempre più spesso capita. L'invito per il 23 è rivolto alla partecipazione di tutti i cittadini che non vogliono più sentirsi di serie B e di tutti i coloro per i quali il diritto alla salute deve tornare ad essere tale poiché garantito dalla nostra Costituzione". La manifestazione del 23 febbraio vede, tra le altre, l'adesione del Comitato Salute e Vita Salerno e dell'Associazione Utenti di Salerno.
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