Tu sei qui: Territorio e AmbienteScuola: respinti i ricorsi dei genitori, il TAR dà ragione alla Regione Campania
Inserito da (Maria Abate), lunedì 19 ottobre 2020 15:25:11
Con i decreti n.1921 e n.1922 appena pubblicati, il TAR Campania ha respinto i ricorsi promossi avverso l'Ordinanza regionale n.79/2020 - con la quale è stato disposto l'obbligo di svolgimento dell'attività didattica "a distanza" - rilevando tra l'altro che la Regione ha «esaurientemente documentato l'istruttoria sulla base della quale ha inteso emanare la gravosa misura sospensiva; dando conto, in particolare, quanto alla idoneità della misura adottata, della correlazione tra aumento dei casi di positività al COVID-19 e frequenza scolastica (verificata non solo limitatamente alla sede intrascolastica, ma anche con riguardo ai contatti sociali necessariamente "indotti" dalla didattica in presenza), nonché della diffusività esponenziale del contagio medesimo».
In realtà, se ne discuterà ancora. Il Tar respinge infatti l'istanza cautelare volta a far riaprire le scuole, ma la trattazione collegiale in camera di consiglio ci sarà solo il 17 novembre 2020, quindi dopo il termine fissato al momento dal governatore Vincenzo De Luca per lo stop alle lezioni in presenza (30 ottobre 2020), sempre che non proroghi il divieto.
Il Tribunale amministrativo scrive ancora: «Sembra doversi dare prevalenza all'interesse pubblico [...], tenuto conto che tale interesse pubblico espressamente affonda nell'esigenza di tutelare il diritto primario alla salute, messo in pericolo dalla pure evidenziata scarsità delle risorse, da riguardare complessivamente su base regionale e non meramente locale [...]. La lamentata compromissione degli altri diritti involti non sembra affatto assoluta, in ragione della assicurata continuità delle attività scolastiche mediante la pur sempre consentita didattica digitale a distanza, nonché della non dimostrata impossibilità di contemperare le attività lavorative degli esercenti la potestà genitoriale con l'assistenza familiare nei confronti dei figli minori».
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