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Tu sei qui: Salute e Benessere«Covid-19 clinicamente scomparso», le parole di Zangrillo indignano Polichetti
Scritto da (Maria Abate), lunedì 1 giugno 2020 17:57:42
Ultimo aggiornamento lunedì 1 giugno 2020 17:57:42
«Inviterei tutti ad essere più seri e moderati nel modo di comunicare, cercando se possibile, di evitare i sensazionalismi e gli scoop, alla continua ricerca di una effimera visibilità mediatica che risulta stucchevole ed irriguardosa». A dirlo è il medico del "Ruggi d'Aragona" di Salerno Mario Polichetti, nel commentare le parole del dottor Alberto Zangrillo, direttore di Terapia Intensiva al San Raffaele di Milano.
Il medico, intervenuto a "In mezz'ora in più" su Rai 3, aveva definito il Coronavirus «clinicamente scomparso», spaccando in due le reazioni del Comitato tecnico-scientifico. Per il medico e l'equipe che con lui sta conducendo uno studio su 200 pazienti in merito, infatti, la capacità replicativa del virus si è indebolita a maggio rispetto a due mesi fa.
«Non posso che esprimere grande sorpresa e assoluto sconcerto per le dichiarazioni rese dal professor Zangrillo con frasi quali il ‘virus clinicamente non esiste più' e che ‘terrorizzare il Paese è qualcosa di cui qualcuno si deve prendere la responsabilità'. Basta semplicemente guardare al numero di nuovi casi di positività a SARS-CoV-2 che vengono confermati ogni giorno per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del nuovo coronavirus», ha replicato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del Comitato tecnico-scientifico.
Tra i medici contrari all'affermazione di Zangrillo, c'è anche Luca Richeldi, direttore di Pneumologia al Policlinico Gemelli di Roma: «Il virus circola ancora ed è sbagliato dare messaggi fuorvianti che non invitano alla prudenza. È indubitabilmente vero e rassicurante il fatto che la pressione sugli ospedali si sia drasticamente ridotta nelle ultime settimane. Non va scordato che questo è il risultato delle altrettanto drastiche misure di contenimento della circolazione virale adottate nel nostro Paese».
A sua difesa è intervenuto Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, a Non è l'arena. «Non credo che Zangrillo abbia voluto dire che è tutto finito. Ha voluto parlare di quello di cui ci siamo accorti noi clinici. La gravità dell'infezione è cambiata, non sappiamo perché: c'è meno carica virale, il virus può essere mutato... Oggi chi arriva al pronto soccorso arriva in condizioni meno gravi. Non fa meno male perché siamo più bravi ad affrontarlo e non c'entra nemmeno il fatto che i malati arrivino prima», ha detto.
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