Tu sei qui: PoliticaGoverno lavora a Dpcm per Natale in coordinamento con l’UE: riaperture per locali e negozi, niente scii. Azzolina è per il ritorno a scuola
Inserito da (Maria Abate), mercoledì 25 novembre 2020 12:40:08
Il primo Natale nell'epoca del Covid inizierà virtualmente già il 3 dicembre, quando scadrà l'ultimo Decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) e saranno fissate le nuove disposizioni anti-virus valide anche per il periodo delle feste.
«Il periodo natalizio richiede misure ad hoc», ha detto il premier Giuseppe Conte, che ha anche parlato di un «coordinamento con l'Ue sulle misure per Natale» con il presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen, in una telefonata nella quale, c'è stato un «ottimo scambio di vedute».
Un accordo a livello europeo per uniformare le misure restrittive che scatteranno con le vacanze di Natale e Capodanno, con un'ulteriore stretta sugli spostamenti tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, per far sì che gli interventi che saranno decisi con il prossimo Dpcm consentano di evitare gli errori fatti in estate e non siano vanificati dalle scelte degli altri paesi, in particolare quelle relative allo sci, visto che il governo ha ribadito il "no" alla riapertura degli impianti e una decisione in senso contrario da parte di altre nazioni rappresenterebbe un ulteriore colpo ad un'economia già al tappeto.
«Capisco - ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella trasmissione Di Martedì - che dietro le piste da sci ci sono persone che lavorano e che meritano il massimo rispetto. Il punto è evitare le tantissime aggregazioni che possono svilupparsi e i tanti trasferimenti di persone che vanno in vacanza nelle località sciistiche. Dobbiamo stare molto attenti e ricordare quanto è successo la scorsa estate, quando in tanti hanno abbassato la guardia».
«Dobbiamo prepararci ad un Natale più sobrio; veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non saranno possibili. Pensiamo che sarà possibile scambiarci i doni - ha detto Conte - e permettere all'economia di crescere».
L'ipotesi più attuale è che ci sia un Dpcm per il periodo dal 3 dicembre fino a ridosso di Natale e uno per le festività vere e proprie. Due gli obiettivi: far respirare l'economia nelle settimane che precedono il Natale ed evitare spostamenti di massa nei giorni delle feste vere e proprie.
Dunque, divieto di feste e appuntamenti di piazza, cenone a numero chiuso, con forse 6, massimo 8 persone. Sarà consentito lo shopping per gli acquisti di Natale, con i negozi che potranno rimanere aperti in una fascia oraria più ampia per evitare assembramenti. Ci sarà anche l'apertura dei centri commerciali nei fine settimana e nei giorni festivi e saranno contingentati gli ingressi non solo nei negozi ma anche in strade e piazze, soprattutto in alcune grandi città e nel weekend. Apertura serale anche per ristoranti e pub.
C'è poi una parte del governo, la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina in testa, con l'appoggio di Conte, che vorrebbe consentire ai ragazzi di tornare a scuola in presenza già prima di Natale. Forte dell'appoggio degli scienziati: anche dagli ultimi dati a disposizione, la scuola, dice il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli, contribuisce «in modo assolutamente marginale alla curva di trasmissione» del virus.
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