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Tu sei qui: Flusso di CoscienzaLa mamma del "latte col plutonio" risponde a De Luca: «Deve scusarsi con i genitori e riaprire le scuole!»
Scritto da (Redazione Costa d'Amalfi), domenica 1 novembre 2020 08:18:21
Ultimo aggiornamento domenica 1 novembre 2020 08:18:21
E' diventata famosa nelle ultime ore, in seguito all'ultima diretta Facebook di Vincenzo De Luca. Stiamo parlando della "mamma del latte al plutonio", il cui vero nome è Arianna Montesano, 37enne del quartiere Vomero.
La donna ha avuto l'opportunità di controbattere alle parole del presidente della Campania nell'intervista concessa a Francesca Mari del quotidiano "Il Mattino": «Il presidente è stato informato male. Io ho parlato di un bambino, mio figlio Alessandro che frequenta la prima elementare. Non avevo, tra l’altro, nemmeno una mascherina fashion ma quella chirurgica. Forse ha detto così perché mi ha vista curata e non con la tuta e la pinza nei capelli, come nell’immaginario un po’ sessista si intendono le mammine».
Sulle scuse di De Luca (clicca qui per approfondire), Arianna dice: «Forse nella nota che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook è tornato sui suoi passi. Ma non deve chiedere scusa a me, bensì a tutte le mamme, anzi a tutti i genitori che vivono un momento drammatico e su cui fa del sarcasmo gratuito. Credo che il presidente abbia sminuito non solo me ma l’intera platea dei lavoratori scolastici, dei genitori e dei bambini. Ha detto che sono l’unica madre che vuole portare i figli a scuola, mentre ci sono state proteste e flash mob. Più che fare ironia dovrebbe darci delle risposte, trovare delle soluzioni come in tutto il mondo in cui lasciano le scuole aperte trovando delle soluzioni. Io spero che riveda le sue decisioni sulla chiusura, i bambini sono privati del loro mondo.
Non vogliamo liberarci dei nostri figli e mandarli a scuola, ma non vogliamo privarli di un loro diritto. Io, poi, riesco a organizzarmi, ma molte mamme non riescono nemmeno a fare la Dad. Già in Campania c’è il più alto tasso di dispersione scolastica d’Italia, così si triplica».
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