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Tu sei qui: PoliticaNasce "Italexit", il partito di Paragone per uscire dall’Ue e ridare all’Italia la sua sovranità
Scritto da (Maria Abate), mercoledì 29 luglio 2020 10:27:13
Ultimo aggiornamento mercoledì 29 luglio 2020 10:27:13
Un'Italia indipendente, libera, capace finalmente di autodeterminarsi. E non più ingabbiata dall'euro e dai diktat di Bruxelles. Questo l'obiettivo con il quale nasce "No Europa con l'Italia - Italexit con Paragone", il nuovo partito del senatore Gianluigi Paragone presentato il 23 luglio alla Camera e che, sondaggi alla mano, è già partito fortissimo: le prime rilevazioni lo danno addirittura al 5%, il segno evidente di un'insofferenza degli italiani verso un'Unione Europea percepita sempre più come un ostacolo piuttosto che come un prezioso strumento per costruire un futuro migliore.
A fargli compagnia durante la presentazione alla Camera dei Deputati c'era la prima candidata: Monica Lozzi, presidente del VII municipio di Roma, che poche ore prima aveva lasciato il Movimento 5 stelle e correrà come sindaco della Capitale. Dopo l'annuncio, è partita un'ondata di insulti sulla sua pagina social, dalla quale la candidata non si è fatta intimidire: «Qualche anno fa mi sarei arrabbiata, mi sarei sentita offesa... Oggi mi fanno ridere e provo una gran pena per coloro che ritengono che l'unico modo per colpirmi come politica sia quello di offendermi come donna... In questo caso preferisco "bannare" e denunciare...Vi ricorderete di me mentre io userò i vostri soldi per sostenere tutte quelle realtà che si battono in difesa delle donne vittime di violenze verbali, psicologiche e fisiche».
Ma c'era davvero bisogno di un altro partito? «In realtà l'unico partito politico che mancava era proprio questo», dice Paragone rivendicando la sua scelta. «Tutti gli altri partiti, infatti, pensano di restare nella Ue e di correggerla, ma per me è inutile, oltre che impossibile».
«Il problema - ha detto ai suoi oppositori - non è tanto questo nuovo partito che abbiamo deciso di mettere in piedi, iniziando stringendoci la mano io e Nigel Farage su temi forti quali lotta ai tecnocrati di Bruxelles e all'immigrazione selvaggia usata per creare scompiglio e disordine nei Paesi, Italia in testa. Il problema è il cappio al collo che ci stanno mettendo con la balla degli aiuti all'Italia. I soldi veri, ai cittadini - siano essi famiglie, imprenditori, lavoratori, professionisti, partite iva - non arriveranno mai. Di contro, l'Italia e gli italiani si ritroveranno nelle maglie diaboliche di strumenti finanziari a debito che prevedono, a fronte di un ingresso più o meno soft, il ricatto del controllo sulle prossime riforme. Insomma, è il ribaltamento della democrazia e del senso democratico».
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